P si sente tranquilla,
la sua vita scorre serenamente.
Ha le sue certezze: la famiglia,
gli amici, le attività quotidiane
Un giorno mentre è fuori casa
improvvisamente sente
il fiato irregolare.
Le viene il batticuore, inizia
a sudare, ha l’impressione
che tutti la stiano guardando.
Si spaventa, torna di corsa a casa, si chiude le porte alle spalle.
Riprende il controllo. Pensa che si sia trattato solo di un brutto momento.
Decide di non parlarne con nessuno, di non pensarci più.
Il giorno successivo si sveglia,
si guarda allo specchio…
sembra tutto come sempre.
Ma appena varcata la soglia
sente che qualcosa non va,
capisce di avere paura
che succeda di nuovo.
Rientra in casa.
I giorni iniziano a
passare lentamente.
P non se la sente di uscire.
Inventa scuse, poi inizia
a non rispondere al telefono.
Si nega alle persone
che le vogliono bene.
Cerca spiegazioni su internet.
Decide di fare una telefonata
ad una persona esperta
che le possa dare un aiuto.
Arriva all’appuntamento.
Trova un sorriso ed una mano tesa.
Si siede su una poltrona
e inizia a parlare di sé.
Lei bambina presa in giro a scuola,
lei troppo timida e insicura,
lei con la mamma che non
la incoraggiava mai.
Ricordi, pensieri, foto...
P torna a casa più leggera
con tanti spunti sui quali riflettere.
Parlare e pensare la costringono
a portare alla luce episodi difficili
e sensazioni dolorose,
ma l’essere ascoltata la fa sentire meglio.
Finché un giorno le scatta qualcosa dentro.
Si rende conto che là fuori è tutto come prima.
Le persone che le vogliono bene
sono ancora lì ad aspettarla.
Lei è cambiata.
É finalmente pronta ad affrontare
la sua vita con qualcosa in più:
la consapevolezza che quella sensazione,
provata un giorno di tanti mesi prima,
potrebbe ripresentarsi,
ma che ora sa riconoscere e gestire.